Consueta mini-vacanza bike, quest’anno nuovamente con il mio buddy Marco. In dubbio se tornare nelle zone più famose e frequentate della Toscana (Massa Marittima, Piombino, Punta Ala), abbiamo invece scelto una meta “insolita” suggerita da un mio conoscente di stanza a Foligno.
Inizialmente scettico sul fatto che anche solo “conoscessero” i termini All-Mountain ed Enduro 😊 ho aperto Trailforks e con mia grande sorpresa ho constatato che vi erano una miriade di trails di varie difficoltà sui monti appena dietro la cittadina umbra.
Inoltre, cercando su Komoot e altri siti se vi fossero dei giri ad anello che li percorrevano (l’uso di trail singoli è molto poco utili se non ci sono itinerari che li collegano…) ho visto molti ciclotour stile road/gravel che potevano essere un’ottima alternativa in caso di maltempo oppure proprio un modo diverso di programmare la vacanza di quattro giorni alternando giri mtb/enduro a rilassanti pedalate culturali/enogastronomiche.
Armato quindi di mappe, software per la pianificazione e gpx trovati in rete sono venuti fuori 4 giri (due mtb e due gravel) dove purtroppo l’ultimo è saltato causa maltempo. Meteo che ci ha graziato rispetto alle pessime previsioni ma che comunque ha un po’ condizionato il viaggio visto che ogni giorno in pratica nel pomeriggio arrivavano forti temporali che spesso ci hanno indotto a deviazioni, accorciamenti dei giri e modifiche al volo dei percorsi.
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I trail Mtb
I due giri MTB si sono svolti sui due “monti” (per noi 1100 mt. sono più colline che montagne) a est di Foligno, ovvero nella zona di Sasso di Pale e della Leccetta di Sassovivo.
Nel primo purtroppo, come avevo temuto, abbiamo sbagliato uno dei tanti bivi in cui si intersecavano le tracce (ecco perché preferisco i giri ad anello), salendo per facili forestali e chiacchierando come due comari abbiamo preso una via sbagliata e quindi ce ne siamo persi un pezzo; inoltre annunciato da tuoni e fulmini abbiamo dovuto ripiegare su un veloce ritorno per la via dell’andata per evitare di essere sorpresi dal temporale sotto un albero o esposti in vetta (qui il trail originale che dovevamo fare). Bellissimi trail nei boschi e posti assolutamente isolati dove sembra di essere lontani centinai di km dalla civiltà.
Il secondo tour invece ha riservato più “bestemmie” per la fatica di salite intense e dal fondo “tricky” ma anche bellissime discese sia su pietra (spesso mossa) ma soprattutto all’interno dei boschi dove i locals hanno tracciato e tengono manutenuti dei sentieri in cui sfruttano il più possibile il dislivello facendo decine di curve tra alberi (che il mio stretto manubrio da 740mm spesso sfiorava!!), sponde naturali e flow a manetta. Peccato non avere filmati o foto (non riesco mai a interrompere quella gioia di una discesa ed inoltre la foto non rende il godimento di un trail tutto da “guidare”) ma assicuro che i watt delle gambe e della batteria sono tutti ben spesi. Anche qui purtroppo finale tagliato e ritorno su asfalto causa temporalone questa volta beccato e non solo minacciato (va beh, finalmente ho testato a fondo il mio set anti-pioggia con grande soddisfazione).
I giri Gravel
Come detto precedentemente dei due giri che avevo organizzato solo il primo ha avuto luogo ma è bastato non dico per farmi innamorare della specialità, ma sicuramente per apprezzare un modo diverso di usare la bici per visitare luoghi con molta più libertà (che bello entrare nei centri storici o arrivare fin quasi dentro i palazzi e le chiese senza l’assillo di trovare parcheggio) e soprattutto per ammirare panorami e pedalare in mezzo alla natura in un giardino naturale (non ho mai visto tanti fiori selvatici in un unico giro).
Qui il resoconto del tour attraverso le cinque famose cittadine fatto al 95% fuori da strade trafficate ma sfruttando parte della “ciclovia Assisi-Spoleto” e molte strade bianche interpoderali.
Come ultimo tour ne avevo progettato uno che ricalca un giro che vien svolto “ufficialmente” in ottobre per ammirare il Foliage delle vigne del Sagrantino… spero ci sia occasione per farlo, magari unendolo appunto alla parte sud della ciclovia visitando anche Spoleto e Todi
Enogastronomia
I muscoli e i liquidi consumati nella giornata vanno reintegrati e quindi oltre alle (molte) birrette post-giro ci siamo concessi tre cene molto soddisfacenti nei borghi di Spello, Montefalco e Torre del Colle (un gioiellino di frazione di 33 abitanti che toglie il fiato per la semplicità e bellezza del luogo).
Da non dimenticare la famosa “porchetta di Bevagna” che abbiamo avuto la fortuna di poter assaggiare dentro due favolosi panini preparati da un food-truck visto che scordatevi di trovare qualsiasi forma di civiltà (e spesso anche di acqua!) durante i giri all-mountain (altro che le nostre malghe o rifugi ogni cacca di mucca!!!)
Villa Licinia
Due parole di menzione per la bellissima sistemazione che abbiamo trovato: tutto il piano inferiore di una villa ristrutturata da pochi anni consistente in 3 stanze da letto, 3 bagni, grande soggiorno con camino e cucina completamente attrezzata e in cui la gentilissima proprietaria ci ha fatto trovare anche molte cose per la colazione (che noi pensavamo non fosse compresa). Quasi troppo “oversize” per sole due persone? I tempi della camera matrimoniale con bagno in comune, con Marco che russa “a sua insaputa” (continua a negare, prima o poi lo registro!! 😊) sono finiti… il successo di queste mini-vacanze è anche la comodità e il comfort.
Prezzi, info e prenotazioni...
Conclusioni
Piacevolmente sorpreso da questa zona che avrebbe bisogno di molto più tempo per essere esplorata magari accompagnato da qualche local (esistono molte tracce, es. quelle della Pale Guerru Hero che non sono neanche segnate sulle mappe ma che sembrano molto belle capitandoci dentro per sbaglio). I prezzi di tutto, neanche a dirlo, sono notevolmente più bassi dell’Alto Adige ed è possibile, come descritto, passare da itinerari “S4” da ninja a rilassanti ciclabili da fare magari con la moglie.