Dopo l’esperienza della Via degli Dei di due anni orsono fatta insieme a Bikemood del mio amico Rob e a MtbAdventure di Bologna, decidiamo di ripetere un’esperienza piuttosto simile, ovvero l’attraversamento “in largo” del nostro stivale -da Bologna a Prato- in tre giorni di completo off-road.
Sentieri un tempo percorsi da eserciti, mercanti, funzionari, ecclesiastici, viandanti e pellegrini, teatri di commerci e di guerre, di spostamenti di popoli; un itinerario di circa 130 km con circa 3400 m di dislivello in 3 gg partendo da Bologna per passare tra borghi, boschi, crinali, cime e vallate, mulattiere, forestali e corsi d’acqua alla scoperta di storia, cultura e natura fino a Prato…
Questo il marketing 😊 la realtà è stata un po’ diversa e a essere del tutto sincero qualche piccola pecca in questa prima edizione c’è stata. Purtroppo il meteo, già prima di partire, sapevamo che non sarebbe stato per nulla buono dal secondo giorno in poi con grosse precipitazioni nel terzo. Essendo ormai le previsioni fortemente attendibili, a mio avviso l’edizione doveva essere annullata, anche se sono conscio che è sempre possibile che poi i rovesci non si verifichino e che magari la gente non si fa problemi a pedalare sotto l’acqua e a raidare nel fango e su rocce bagnate.
L’altro “minus” è stato sicuramente l’aspetto eno-gastronomico dei pranzi e cene e le sistemazioni ricettive, entrambi di livello molto più basso della precedente VDD (purtroppo bisogna fare un paragone, fosse stata la mia prima volta magari avrei pensato che gli standard di queste avventure sono questi…). Cito la sistemazione “da colonia” del Centro Visite il Poggiolo che ha offerto una cena non degna a 20 affamati ciclisti.
Detto questo il giro mi è piaciuto un sacco e lo consiglio vivamente a tutti per l’aspetto storico e di conservazione della memoria riguardo gli avvenimenti della seconda guerra mondiale.
Si passa infatti per posti in cui la furia nazista di rappresaglia contro le famiglie inerti dei partigiani ha espresso i massimi punti di crudeltà… Nomi come Marzabotto o Sant’Anna di Stazzena per me erano solo vaghi ricordi sui libri scolastici, ma trovarsi dentro il cimitero o davanti alle mura di chiese crivellati dai colpi di mitra tedeschi, è un’emozione veramente forte. Bravo quindi il mitico Frank a fare molte tappe in questa zona (anche in trincee ancora perfettamente conservate) raccontandoci aneddoti, storie affinché la memoria non vada perduta.
Il terzo giorno, come previsto, diluvia e dopo un briefing tra noi e gli organizzatori si decide di accorciare il giro e dal Lago Brasimeno dove abbiamo dormito (l’Albero Italia era un 4s o un 5* ?? non ricordo…😊) raggiungiamo invece che Prato la più vicina Barberino del Mugello dove ci aspetta il pullman per riportarci a Bologna.
Peccato. Con più fortuna metereologica e una scelta un po’ più oculata delle sistemazioni poteva essere un’altra fantastica esperienza, che però non giudico assolutamente negativa in quanto i trail sono molti belli, la compagnia ottima, si fanno sempre conoscenza molto interessanti e -ribadisco- la parte storico-culturale è la ciliegina sulla torta.